Micropigmentazione correttiva e paramedicale

La micropigmentazione è una disciplina estetica che prevede l’utilizzo di apparecchiature e pigmenti specifici al fine di camuffare, abbellire, migliorare tratti del viso o del corpo. Diffusasi inizialmente con lo scopo di sostituire il classico make-up, che richiede un’applicazione giornaliera, trova oggi diversi ambiti di applicazione.

Negli ultimi anni la tecnica è stata riconosciuta dai principali esponenti dell’ambito dermatologico e chirurgico come un valido complemento alla medicina. Dalle sempre più numerose esigenze e richieste, si è sviluppata una branca specifica della micropigmentazione, definita micropigmentazione corretiva e paramedicale.

Non è raro che cliniche dermatologiche decidano di affidarsi a tecnici specializzati in micropigmentazione per correggere o camuffare inestetismi per i quali la medicina non offre soluzioni efficaci dal punto di vista estetico.

La micropigmentazione paramedicale trova applicazione nei seguenti ambiti:
Correzione e camouflage cicatrici a seguito di un intervento chirurgico:

  • Ricostruzione areola mammaria;
  • Camouflage di macchie di vitiligine,
  • Camouflage di macchie ipocromiche, acromiche e ipercromiche.

 

Micropigmentazione paramedicale per ricostruzione areola mammaria e copertura cicatrici

A seguito di un intervento al seno, la micropigmentazione paramedicale può essere utilizzata per intervenire sul complesso areola-capezzolo attraverso il camouflage di cicatrici risultanti dai seguenti trattamenti:

  • mastoplastica additiva;
  • mastoplastica riduttiva;
  • ginecomastia;
  • mastopessi (la cicatrice presenta la forma di una “T” rovesciata)
  • cicatrici ovaliformi causate dall’inserimento di tubi di drenaggio.

A seguito di un intervento di mastectomia tumorale con rimozione chirurgica della mammella, può essere necessario procedere con una ricostruzione totale o parziale del complesso areola-capezzolo.

È essenziale possedere grandi abilità tecniche e conoscenze delle strutture morfologiche dell’area interessata per poter eseguire un trattamento d’eccellenza, che porti a una risoluzione dell’inestetismo.

Si procede innanzitutto con la definizione delle misure per la realizzazione dell’areola mammaria su uno o entrambi i seni a seconda della condizione della paziente, e con la scelta dei colori idonei in base al fototipo che ci si trova di fronte. Solo una volta definiti tutti questi aspetti, si potrà cominciare con il trattamento che, se eseguito a dovere, porterà a un risultato del tutto naturale e tridimensionale.

Un’ulteriore applicazione della tecnica consiste nella correzione di discromie, asimmetrie del complesso areola-capezzolo e nell’omogeneizzazione di aree ipopigmentate o iperpigmentate tramite la correzione di diametri o forme differenti tra i due seni.

Gli esperti ricorrono in genere a pigmenti temporanei e riassorbibili. Solo in rari casi è possibile optare per colori permanenti per l’esecuzione del trattamento. Si tratta naturalmente di zone molto delicate ed è opportuno intervenire con cautela al fine di rispettare la pelle e le caratteristiche degli esiti cicatriziali.

 

Micropigmentazione paramedicale per il camouflage della vitiligine

La vitiligine è una malattia della pelle non contagiosa autoimmune caratterizzata dalla formazione di macchie non pigmentate, dovute alla totale assenza di melanina, responsabile della pigmentazione della cute. Non si conoscono con precisione le cause scatenanti, sebbene si ipotizzi si tratti di ragioni genetiche.

La micropigmentazione paramedicale può rappresentare una soluzione di camouflage. Si procede innanzitutto attraverso l’analisi della condizione per comprendere se sia stabilizzata o se i melanociti siano inerti ma comunque presenti. L’azione dell’ago potrebbe favorire una nuova produzione di melanina che porterebbe alla formazione un inestetismo contrario, con chiazze eccessivamente scure. Qualora ci si trovi di fronte a vitiligine non stabilizzata, è possibile intervenire con trattamenti con ago pulito, senza pigmento, al fine di stimolare la melanina.

Se, al contrario, la malattia è stabile, la scelta del colore in base alla discromia cutanea e al fototipo del cliente rappresenta il step fondamentale. È possibile effettuare trattamenti su fototipo europeo, caucasico, afro e orientale. Il numero di sedute varia a seconda del grado di stabilizzazione del pigmento e delle caratteristiche della pelle.

 

Camouflage di macchie cutanee.

La micropigmentazione paramedicale consente di camuffare otticamente anche macchie cutanee ipocromiche, acromiche e ipercromiche. Compito dell’operatore specializzato è, innanzitutto, riconoscere l’origine delle macchie e valutare la possibilità del trattamento.

Una volta scelti ago e pigmenti specifici in base alla cromia cutanea, è necessario procedere con una definizione nella disposizione dei punti che porteranno alla copertura e al camuffamento delle macchie.

Anche in questo caso è impossibile valutare a priori il numero di sedute necessarie a completare il trattamento, poiché non vi è la possibilità di prevedere quale sia la reazione del pigmento nelle aree interessate.

Nel caso di macchie ipercromiche, si procede utilizzando una tecnica di camouflage inverso, schiarendo le zone iperpigmentate.
Naturalmente è necessario possedere un’ottima conoscenza della pigmentologia per identificare il colore corretto per il trattamento.

 

Ulteriori applicazioni della micropigmentazione paramedicale.

Le condizioni sopraelencate sono quelle in cui la micropigmentazione paramedicale è applicata con più frequenza.

Tuttavia, sono molti i casi in cui questa tecnica rappresenta un valido e apprezzato metodo di camouflage. Ricordiamo, ad esempio, il trattamento di cicatrici a seguito di interventi su labbro leporino, lifting o appendicite. Il camouflage cicatrici da taglio è da annoverare tra gli ambiti di applicazione della tecnica, così come il trattamento di microvarici e il camouflage di anomalie alle unghie.

 

Rilevanza psicologica del trattamento

Le patologie e gli inestetismi cui la micropigmentazione paramedicale può fungere da metodo di camouflage, rappresentano in molti casi un disagio per chi ne è affetto. La vitiligine e la rimozione dell’areola mammaria per un intervento di mastectomia tumorale sono tra le condizioni che maggiormente hanno ripercussioni sulla sfera psicologica di un individuo.

È essenziale che il tecnico di micropigmentazione ne sia conscio e che comprenda l’importanza del suo contributo nell’apportare un miglioramento non soltanto all’aspetto estetico di un cliente, ma anche alla sua condizione psicologica.